VOUCHER CULTURA - Vale-Cultura
L'Assemblea Plenaria della Camera ha approvato, a Brasilia, mercoledì 21, la Proposta di Legge n.4682/12, che crea il “VOUCHER CULTURA”, del valore di 50 Reais al mese. Se tramutata in Legge ne avranno diritto i lavoratori in regola e che guadagnano meno e/o fino a cinque salari minimi (da 400 a 2.000 Reais circa).
Fonte: Veja |
La materia, elaborata in Commissione, verrà inviata per l'analisi al Senato.
Il “VOUCHER CULTURA” era già stato approvato dalla Camera nel 2009, con un testo diverso. Il Senato lo aveva ha anche rivisto, ed il disegno di legge, modificato, era stato inviato alla Camera. Tuttavia nessun accordo era stato raggiunto dai Partiti per votare quel testo.
Secondo la maggior parte dei componenti la Commissione che ha elaborato il nuovo testo, sono stati introdotti esattamente i principi concordati con i leader dei Partiti, negoziati con il Ministero della Cultura e col Governo.
Il “VOUCHER CULTURA” sarà fornito dalle aziende su di un cartone magnetico. Tutti i dipendenti che guadagnano meno e/o fino a cinque salari minimi, avranno una trattenuta di 5 Reais sulla paga, mentre i lavoratori con redditi più alti potranno richiedere il beneficio del “VOUCHER CULTURA” ma avranno una trattenuta che varierà dal 20% al 90 %, dipendendo dal livello del loro salario.
Il “VOUCHER CULTURA” potrà essere utilizzato per accedere a servizi e prodotti culturali nei settori delle arti visive, dello spettacolo, audiovisivi, letteratura, discipline umanistiche, informatica, musica, eccetera. Il “Programma Cultura per i lavoratori”, sarà gestito dal Ministero.
Le Entità e le Società responsabili per la produzione e commercializzazione del “VOUCHER CULTURA”, e le Aziende che lo distribuiranno ai loro dipendenti, in cambio del suo valore effettueranno una deduzione dall'Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche. La previsione è fino al 2017 e sarà limitata all'1% dell'imposta dovuta dalle Aziende.
Le Imprese che ne beneficeranno saranno soggette a sanzioni se utilizzeranno impropriamente gli sgravi fiscali o non rispetteranno le regole del “Programma Cultura per i lavoratori”. Le pene varieranno dal pagamento dell'imposta raccolta con la perdita o la sospensione della partecipazione alle linee di credito presso le banche e la cancellazione dei contratti con il Governo e gli Enti locali per almeno due anni.
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